RAV-struttura - Pitagora-Taranto "POLO COMMERCIALE"

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STRUTTURA DEL RAV
a) L’Inquadramento Teorico da conto dei riferimenti empirici e teorici, fonti del RAV:
 
  • le sperimentazioni condotte dall’INVALSI e da reti i scuole (l’AVIMES e il SIRQ Piemonte di più vecchia data, i cui lavori originali sono visionabili nei rispettivi siti e sono negli anni confluiti nell’ampio contenitore INVALSI di cui condividono l’impostazione)
 
  • il riferimento ai Quadri Teorici dei PISA-OCSE, ai sistemi di valutazione in Europa (non viene citata l’esperienza divergente della Finlandia), nel resto del mondo (Nuova Zelanda)
 
  • una rassegna di testi di ambito anglosassone (6 fra articoli e libri, indicati alle note 7 e 8, p 5).
 
La sintesi include lo schema dei capitoli di cui è composto il RAV, con brevi descrizioni del loro contenuto (es: “rapporti con il territorio e le famiglie” inquadrati all’interno della voce “pratiche gestionali e organizzative” funzionali alla redazione del POF)

 
b) La Mappa degli Indicatori (20 schede tecniche) costituisce il supporto alla compilazione del corpo centrale del RAV.
 
Non sono indicate nel testo definizioni docimologiche, per tanto forniamo quelle standard:
 
Indicatore, locuzione che individua un’area di indagine attraverso i dati significativi (es: “esiti degli scrutini” )
 
Descrittore, locuzione che consente di descrivere, spiegare/dis-piegare/specificare, l’indicatore (es: per l’indicatore precedente: “studenti ammessi alla classe successiva”)
 
La voce Competenza, le cui occorrenze sono ovviamente molto numerose nel RAV, viene definita in una nota a p. 15 e alla voce “cittadinanza”. Nell’Inquadramento Teorico il riferimento è alle definizioni contenute in : Quadri di Riferimento per le prove standardizzate INVALSI; Indicazione Curricolari per la Scuola Primaria; Quadro delle Qualifiche Professionali redatto dal Consiglio d’Europa nel 2006, e altre raccomandazioni europee.
 
Trasversalmente a tutte le definizioni, una competenza consisterebbe nella: comprovata capacità di usare conoscenze, abilità, capacità personali, sociali, metodologiche in situazioni di lavoro e di studio, descritte in termini di autonomia e responsabilità.

c) Il corpo centrale del RAV comprende 5 sezioni, divise in paragrafi:
 
1.CONTESTO E RISORSE (4 parti)
 
2.ESITI (4 parti)
 
3.PROCESSI (pratiche educative e didattiche; pratiche gestionali e organizzative) (7 parti)
 
4.PROCESSO DI AUTOVALUTAZIONE
 
5.INDIVIDUAZIONE DELLE PRIORITA’
 
Se lo spazio dato alle diverse parti del RAV suggerisce quali siano le questioni ritenute più importanti, si può notare come le più trattate sono le prime tre, di cui la terza articolata in due parti (pratiche educative e pratiche gestionali e organizzative), a sua volta comprendente 7 punti.
 
Sono dedicate 2 pp ciascuno ai punti 4 e 5 che potrebbero costituire il cuore del RAV, mentre sono la coda del percorso obbligato delineato nei 3 capitoli precedenti.
 
4.Processo di Autovalutazione:
 
tre domande sul RAV medesimo (composizione del nucleo che lo ha redatto; difficoltà nella lettura, raccolta, analisi degli indicatori e dei dati; problemi nella interpretazione dei dati e nella formulazione dei giudizi); tre domande su eventuali attività di autovalutazione e di “rendicontazione sociale” e con quali strumenti (originali, oppure tipo ISO e CAF, certificazioni di qualità nati in ambito aziendale, i cui presupposti sono riconosciuti come compatibili con l’impostazione del SNV e del RAV)
 
5.Individuazione delle priorità:
 
le priorità sono riferite agli esiti (esiste uno schema che evidenzia come gli esiti già inseriti nella parte specifica del RAV sono OOBB di “processo” della durata triennale verso “traguardi di lungo periodo”); si precisa che per esiti si intendono quelli osservabili e misurabili per tre aree già sondate nelle parti precedenti del RAV (voti, risultati prove INVALSI, competenze di cittadinanza, risultati a distanza)
 
I paragrafi delle sezioni 1,2,3 sono composti da:
 
- definizione dell’area
 
- tavola degli indicatori con le fonti a cui attingere (ISTAT;MIUR;INVALSI; elaborazione di indicatori e fonti possono essere anche della scuola, se disponibili; ma è praticamente impossibile che esistano e, nel caso, che possano competere con quelli “tecnico-esperti” forniti dall’alto; potrebbero essere parametri di “certificazione di qualità” CAF, ISO già citati)
 
- rinvio alla Mappa dei Descrittori
 
- domande-guida (che accorpiamo per temi, data la ridondanza)
 
- tabella per l’indicazione, libera, di vincoli, opportunità, punti di forza e di debolezza
 
Le parti 2 e 3 hanno una scheda, RUBRICA di VALUTAZIONE della scuola, con una scala a punteggi da 1 (situazione critica) a 7 ( eccellente), con 2/3 punteggi in bianco per situazioni difficilmente definibili. Le frasi impiegate per il giudizio sono la riproposizione estesa delle domande, sotto la nota: Criterio di Qualità dell’area.
 
Analizziamo come modelli-base di tutte le schede:
 
·         ESITI, paragrafo 2.1 Risultati Scolastici pp 10 e 11
 
·         ESITI, paragrafo 2.3 Competenze chiave e di cittadinanza pp 15 e16
 
·         PROCESSI, paragrafo 3.1 Curricolo, progettazione e valutazione pp 21/24
 
ESITI 2.1
 
L’area (3 righe) si definisce con i risultati-esiti a breve medio periodo. Il testo ammonisce circa importanza di garantire il successo formativo. Si evince dal tipo di impostazione della scheda, che è rivolta alla sola scuola superiore.
 
§ Tabella indicatori: esiti scrutini (fonte MIUR); trasferimenti e abbandoni (fonte MIUR)
 
§ Descrittori: studenti ammessi alla classe successiva; studenti diplomati; abbandoni; mobilità in entrata e in uscita in corso d’anno (fonte MIUR)
 
§ Domande-guida: non ammessi, perché, in quali anni di corso e in quali indirizzi; sospesi in giudizio, distribuzione dei debiti; criteri di valutazione per non ammissioni e attribuzione debiti; voti conseguiti (esame di stato) e collocazione rispetto alla media nazionale; abbandoni, perché
 
§ Rubrica di Valutazione:
 
Le domande vengono richiamate nelle locuzioni di ciascuna delle caselle di punteggio 1,3,5,7 (le intermedie sono vuote) e vanno da “la scuola non riesce a garantire il successo formativo” (situazione molto critica) a la scuola “accoglie” e adotta criteri “di selezione adeguati” (situazione eccellente); segue la richiesta di motivare in max 2000 caratteri il giudizio.
 
ESITI 2.3
 
L’area divide le competenze-chiave di cittadinanza, “anche di natura trasversale”, in
 
  • sociali e civiche (rispetto di regole e di principi costituzionali, qualità dei rapporti con gli altri, etica della responsabilità, senso della legalità)
  • personali (capacità di orientarsi e di agire efficacemente in diverse situazioni)
  • quelle “inoltre importanti”: autoregolarsi nella gestione dei compiti scolastici e di studio
 
§ La tabella degli indicatori è vuota e non esiste quella dei §descrittori nella Mappa specifica.
 
§ Domande-guida: due chiedono se la scuola effettua questo tipo di valutazione; una chiede di indicare traguardi e difficoltà anche nelle differenti situazioni di classe, di plesso, di ordine di scuola; una, considerata determinante per l’area, riguarda come unico dato oggettivo, i criteri “comuni” di attribuzione del voto di comportamento.
 
§ Rubrica di valutazione (punteggio da 1 a 7)- criterio di qualità: assicurare l’acquisizione delle competenze di area.
 
L’area contiene inoltre:
 
  • un richiamo in grassetto in cui si precisa che la “riflessione della scuola” si deve focalizzare sulle competenze acquisite (non si precisa dove e quando), mentre i percorsi per il raggiungimento dei traguardi di area vanno inseriti nell’area denominata PROCESSI 3.2 (ambiente di apprendimento) alle pp 25,26 ( flessibilità uso-spazi, gruppi di livello e classi aperte, gestione dei conflitti “con” gli studenti)
  • una nota in cui si riporta la definizione di “competenze-chiave per l’apprendimento permanente” contenuta nella Raccomandazione del Parlamento Europeo, del 2006 in cui è indicato fra le competenze civiche “lo spirito di iniziativa e imprenditorialità”
 
PROCESSI 3.1
 
L’area individua il “curricolo fondamentale” dell’ordine di scuola indagato. La fonte di riferimenti per il reperimento dati è l’INVALSI (questionari). Le attività da monitorare sono quelle previste a livello ministeriale e quelle eventualmente opzionali.
 
Una nota delle Indicazioni Teoriche al RAV (p.10) precisa che, per facilità di analisi, l’area viene suddivisa in tre parti fra loro interconnesse e che in base ai principi di “school effectiveness” la bontà dei processi è legata agli esiti dell’apprendimento; alla stessa nota si devono le sommarie descrizioni delle parti:
 
  • curricolo e offerta formativa (“autonoma elaborazione /documenti ministeriali”)
 
§ Indicatori: curricolo; politiche scolastiche e di istituto
 
§ Descrittori: adeguatezza e aspetti del curricolo; percezione delle politiche scolastiche secondo i docenti
 
§ Domande-guida:
 
rispondenza ai bisogni formativi; traguardi per competenze di cittadinanza; relazione fra curricolo e attività docente; chiarezza nella individuazione degli OOBB.
 
Una nota precisa nuovamente che le Indicazioni Ministeriali sono: gli Orientamenti SdInfanzia; le IndNazSPrimaria; i Piani-studio percorsi liceali; le Linee-guida-passaggio a nuovi ordinamenti (2010-2012)
 
  • progettazione, sua modalità (“scelte metodologiche, didattiche educative”)
 
§ Indicatore:progettazione
 
§ Descrittori: adeguatezza e aspetti della progettazione
 
§ Domande-guida:esistenza strutture tipo dipartimenti;programmazione e revisione comune per ambiti e classi parallele
 
  • valutazione degli studenti
 
§ Indicatore:prove strutturate per classi parallele
 
§ Descrittori: prove iniziali, intermedie, finali
 
§ Domande-guida: criteri comuni; prove strutturate e correzione a criterio comune; elementi e strumenti di valutazione “autentica”; progettazione interventi specifici
 
§ Rubrica di Valutazione unica per i tre aspetti, con premessa in grassetto del criterio di qualità: coerenza interna dei curricoli e condivisione fra docenti.
 
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